Pythagòras
                                                                        --------------------------
                                                                         ------------------------

 

 

              I  VERSI   AUREI
 

                                                     *******************
 

Prima di tutto venera gli dei immortali a seconda
che dalla legge divina sono ordinati,
e serba il giuramento, poi onora gli illustri eroi.
 

Rendi pure onore ai genii terrestri, operando
secondo la legge.
 

Onora i genitori e i parenti,
degli altri con la virtù ti farai amico chi ottimo sia.
 

Cedi alle dolci parole ed agli utili fatti.
 

Nè odierai per lieve fallo l'amico tuo,
per quanto puoi ; poichè il potere abita vicino
alla necessità.
 

Tali cose imprimi nella mente ; e avvezzati a frenare queste altre: prima il ventre, e il sonno e la lussuria   10
e l'ira.

Non farai cosa turpe nè con altri nè di per te:
e più che di tutti gli altri abbi vergogna di te medesimo.
 

Poi osserva la giustizia in fatti ed in parole.
 

 Nè abituarti ad agire in alcuna cosa senza ragione.
 

Ma considera come è destino per tutti di morire.
 

Le ricchezze amano ora di affluire ed ora di andare in fumo.
 

Quei dolori che per volontà dei celesti soffrono i mortali,
quale sia la tua fortuna, soffri in pace, nè sdegnarti.
 

Conviene anche arrecar loro medicina, per quanto ti è dato.
E di ciò pure ricordati, che ai buoni non molti di tai dolori comparte il destino.
 

Agli uonmini molte parole buone e cattive
escon di bocca, dalle quali non lasciarti commuovere
 nè traviare; ma se qualcosa di falso si dica,
modestamente cedi.
 

E ciò che ora dirò, si osservi in ogni cosa : nessuno ti
seduca nè con parole nè con fatti a fare o dire cosa che non sia pel tuo meglio.
 

Consigliati avanti di agire, affinchè non seguano
funeste conseguenze.
 

Fare o dire sciocchezze è cosa d'uomo misero.
 

Ma compi cose onde in seguito non ti abbia a pentire.
 

Non fare alcuna di quelle cose che non sai; ma apprendi
quanto a te si addice, e così fornirai una dilettevolissima vita.
 

Non è bello negligere la sanità corporale,
ma serba la misura nel bere e nel cibo e nell'esercizio;
e misura dico quel tanto che non ti cagionerà poi dolore.
 

Avvezzati ad una monda maniera di vita e senza delizie
e guardati di operar quello che suscita invidia.
 

Non spendere fuori di tempo,come chi è ignorante di ciò che è bello, ma neppure sii illiberale.
 

In ogni cosa il meglio è la misura.
 

Fa quelle cose che non ti facciano male, e pensa prima di agire.
 

Nè concederai sonno ai molli occhi   40
prima che non abbi riandate tre volte ciascuna
delle azioni che il dì facesti :
in che peccai ? che feci ? quale mio dovere non
compii ?

E incominciando dal primo atto, passa a tutti
gli altri,
pentiti dei mali commessi e dei beni poi rallegrati.
 

Affaticati dintorno a queste cose, queste medita,
queste devi amare,
queste ti guideranno su le vestigie della virtù divina.
 

Si, per colui che rivelò alla nostra anima la quaternità,
fonte dell'eterna natura.
Accingiti all'opera  quando avrai supplicati gli dei che
abbia buon fine.
Se in queste cose ti frenerai,(1)
conoscerai degli dei immortali e degli uomini
mortali
la essenza, e come ogni cosa si incammina e
come si arresta,
e conoscerai per quanto è possibile la natura
in ogni cosa a se stessa eguale.
 

Così nè tu spererai ciò che non è da sperare nè
alcuna cosa ti resterà ignota.
 

Conoscerai che gli uomini di propria scelta si
procacciano i mali,
infelici che, stando loro appresso i beni, non li
guardano
nè intendono; e pochi conoscono la liberazione
dai mali.
 

Tale destino offende le menti dei mortali: essi
quasi ruote
or qua or là sono sospinti, soffrendo mali infiniti.
 

Poichè la triste contesa loro compagna ingenita
li rovina senza che se ne avvedano,
la quale non conviene seguire, ma cederle e fuggire. 60
 

Zeus padre, tu libereresti tutti da tanti mali
se a tutti rivelassi quale sia il loro demone.

Ma tu confida, poichè divina è la stirpe degli
gli uomini,
ai quali la sacra natura proferisce e mostra ogni
cosa.
 

E se tu vi avrai parte, ti frenerai nelle cose che
io ti prescrivo
e con tai medicina libererai l'anima da queste
pene.

Astienti dai cibi, che dicemmo, nelle lustrazioni
e nella liberazione dell'anima facendo retto
 giudizio. (2) E considera ogni cosa dando la
 prima sede alla mente, ottima auriga.
 Ma se lasciato il corpo salirai al libero etere, 70
 sarai immortale dio, incorruttibile nè più mortale.
 
 
 
 

(1) Curterio traduce:
        "Quae tu si gesseris " D.Bembo: Poichè harrai fatto di ciò acquisto.
        "apprenderai le cose ch'io ti commando"

(2) sono le lustrazioni pubbliche delle città allo scopo di allontanare
      epidemie,tempeste,ecc.
      pare sia a intendere quella purificazione dell'anima che,  secondo
      il filosofo, si otteneva mediante l'astinenza da certe specie
      di cibi. Vedi la nota del Mullach.
                                                          
      Porfirio, dell'Anonimo Foziano,
      Iamblico, e Ierocle.

                                             Riccardo Brunetti

                                                                                                       bibliografia    clicca   su  Pitagora

                                                                                                                       Libri su   Pitagora

 l 'Opera  LiricaPitagora