Gnostcismo
A
qualcuno sarà capitato di sentir parlare di "altri vangeli" che conterrebbero
i veri insegnamenti di Gesù, e che sarebbero assai più antichi e autorevoli
dei vangeli canonici.
Ne sono un esempio il vangelo di san Tommaso (o quinto vangelo di
Tommaso apostolo), e il vangelo di san Filippo, ai quali si aggiungono altri
libri come il vangelo della verità, la sofia di Gesù Cristo, l'apocrifo di
Giovanni, il vangelo di Maria e il vangelo degli Egizi.
Si tratta di libri apocrifi, non riconosciuti dai primi cristiani e dai
discepoli di Cristo in quanto palesemente falsi e in aperta contraddizione con
il messaggio, le dottrine e lo spirito della Bibbia.
ORIGINE E SIGNIFICATO DEI TESTI GNOSTICI
Buona parte dei vangeli gnostici furono rinvenuti nella biblioteca di Nag
Hammâdi nel 1945. Al principio alcuni di questi testi furono pubblicati
singolarmente o in piccole raccolte, ma la prima collezione completa fu
pubblicata solo nel 1977.
I seguaci dello gnosticismo
asseriscono che i vangeli gnostici contengono degli
insegnamenti esoterici di Gesù rivelati a pochi eletti. Si tratta di un sapere
segreto ed elitario, in opposizione dunque agli insegnamenti e alla dottrina
di Gesù Cristo stesso, che parlava apertamente e si indirizzava proprio a
coloro che sono semplici di cuore.
Gesù si rallegrava di spiegare le cose di Dio non ai sapienti, ma a pescatori
ignoranti, vedove attempate, fanciulli, umili peccatori che riconoscevano la
loro condizione e il loro bisogno di salvezza e del suo amore. Due frasi tra
le tante pronunciate da Gesù testimoniano in particolare l'imprescindibile
necessità di essere semplici per potersi accostare a Lui: "Io ti rendo
lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste
cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli" (Luca
10:21). "In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini,
non entrerete nel regno dei cieli." (Matteo 18:3).
I seguaci dello gnosticismo asseriscono che i vangeli gnostici sono
"erroneamente confusi con l'idea di vangeli falsi". Quello attribuito a
Tommaso, in particolare, è da essi reputato "probabilmente il vangelo più
antico in assoluto" e quindi più degno di fiducia dei Vangeli canonici.
Ma uno studioso precisa: "Se alcuni hanno considerato eccessivo e di parte
l'impegno degli apologeti cristiani nel combattere lo gnosticismo e nel
considerarlo estraneo al cristianesimo, nonostante le pretese di alcuni gruppi
di rappresentarne addirittura la tradizione più autentica, i ritrovamenti di
Nag Hammâdi confermano le tesi degli apologeti. Ad esempio, uno dei testi
ritrovati è La Sofia di Gesù Cristo, in cui viene descritto Cristo che
ammaestra alcuni discepoli rispondendo alle loro domande: ebbene, risulta
essere trascrizione in forma di dialogo di un testo gnostico più antico,
Eugnosto il Beato, forse risalente al primo secolo a.C., quindi conferma
l'origine precristiana o almeno non cristiana di temi fondamentali per lo
gnosticismo, anche prescindendo dal fatto che contatti secolari con il
cristianesimo possono aver portato a una certa cristianizzazione di uno
gnosticismo originariamente estraneo ad esso".
I vangeli gnostici esercitano un fascino romantico su numerosi "cercatori di
verità nascoste", ignari del fatto che gli gnostici utilizzarono un linguaggio
cristiano per supportare concezioni antitetiche agli insegnamenti di Cristo.
Tralasciando per motivi di spazio l'analisi dei diversi libri gnostici
elencati prima, in questo studio vogliamo brevemente considerare proprio il
cosiddetto vangelo di Tommaso, o quinto vangelo, che gli gnostici stimano
autentico e più antico dei quattro Vangeli canonici.
STUDI SUL VANGELO DI TOMMASO
Il vangelo apocrifo di Tommaso è dovuto a una comunità gnostica egiziana (Chenoboschion)
identificata nel 1945-46. Sebbene gli studiosi non credano che esso sia stato
realmente scritto dall'apostolo Tommaso, ha ricevuto comunque da essi molta
attenzione.
Lo studioso R. Hayes afferma che l'idea di una datazione "straordinarimente
antica" di questo vangelo apocrifo è "una proposta molto controversa"
che "ha un tremolante fondamento metodologico" (cit. da Bock, in JUF:90).
Un altro studioso, Blomberg, conferma tale critica, sottolineando che
l'apocrifo di Tommaso può essere stato scritto non prima del 150 dopo Cristo,
e che in ogni caso non ci sono elementi per portare la datazione al secolo
precedente.
H. Drijvers, un importante specialista che opera nell'area siriana, ha
stabilito che questo vangelo è dipendente da un testo databile agli anni
successivi al 180 dopo Cristo (cfr. H.J.W. Drijvers, in "Facts and
Problems in Early Syriac-Speaking Christianity", 1982, pp. 157-175).
Così, otteniamo l'intervallo 150-180 d.C. per la sua probabile stesura. Questo
implica, ovviamente, che tale data non può precedere la composizione dei
Vangeli canonici e rappresenta il limite temporale per la stesura di questi.
Inoltre, se il vangelo di Tommaso fosse autentico e costituisse realmente la
raccolta di materiale indipendente più antica, allora come è possibile
spiegare la presenza della considerevole quantità di elementi attinti proprio
dai Vangeli canonici?
Lo studioso G. Mugnaio, infatti, fa notare che "l'autore del vangelo di san
Tommaso mostra una dipendenza decisa dai Vangeli canonici, dimostrando una
datazione posteriore a quella della composizione di questi testi".
Il materiale appartenente unicamente a Matteo è chiamato "M Speciale" in
letteratura. Esso costituisce materiale disponibile in Matteo (ed usato solo
da lui) ma che non appare in Marco, Luca e Giovanni. Ci sono numerosi passaggi
nel VdT (vangelo di Tommaso) che trovano riscontri nell'M Speciale:
Matt 5.10--VdT 69a
Matt 5.14--VdT 32 (= POxy1.7)
Matt 6.2-4--VdT 6,14 (= POxy654.6)
Matt 6.3--VdT 62
Matt 7.6--VdT 93
Matt 10.16--VdT 39
Matt 11.30--VdT 90
Matt 13.24-30--VdT 57
Matt 13.44--VdT 109
Matt 13.45-46--VdT 76
Matt 13.47-50--VdT 8
Matt 15.13--VdT 40
Matt 18.20--VdT 30 (= POxy1.5)
Matt 23.13--VdT 39, 102 (= POxy655.2)
Questo prova una innegabile familiarità con il vangelo di Matteo da parte
dell'autore del vangelo gnostico di Tommaso!
Allo stesso modo, il materiale unico in Luca è chiamato "L speciale" in
letteratura. Ci sono diversi passaggi nel VdT riferibili al L Speciale:
Luca 11.27-28+ 23: 29--VdT 79
Luca 12.13-14--VdT 72
Luca 12.16-21--VdT 63
Luca 12.49--VdT 10
Luca 17.20-21--VdT 3 (= POxy654.2), 113
L'autore del vangelo di Tommaso ha dunque familiarità anche con il vangelo di
Luca!
Poi, ci sono anche diversi passaggi ove appaiono familiarità con il materiale
di Giovanni:
Giov 1.9--VdT 24 (= POxy655.24)
Giov 1.14--VdT 28 (= POxy1.28)
Giov 4.13-15--VdT 13
Giov 7.32-36--VdT 38 (= POxy655.38)
Giov 8.12; 9.5--VdT 77
Questo prova la familiarità dell'autore anche rispetto al Vangelo di Giovanni.
Se
Tommaso costituisse realmente la raccolta di materiale indipendente più
antica, allora come è possibile spiegare la presenza di un numero così
considerevole di materiale tratto da Matteo, da Luca, e da Giovanni?
Ciò ci fornisce elementi molto forti per affermare una decisa dipendenza
letteraria sulle scritture canoniche del Vangelo.
Il vangelo gnostico di Tommaso è dunque un falso storico, elaborato sulla base
del materiale estratto e condensato dai Vangeli canonici, o più probabilmente
da alcune riduzioni composte in greco.
IL MESSAGGIO GNOSTICO
Il
vangelo di Tommaso è basato sul sistema gnostico, che nel suo complesso non dà
alcuno spazio agli insegnamenti di Gesù riguardanti la rivelazione di Dio e la
salvezza. La "salvezza" per gli gnostici era la mera conoscenza di sè.
Nel vangelo apocrifo di Tommaso vi è un rifiuto della storia della salvezza, e
di qualunque cosa che dia un'importanza reale al ministero terreno di Gesù
centrato sulla sua vittoria sulla morte e sulla resurrezione corporale, e
sulla missione universale della sua chiesa per tutti i popoli (anziché per
quella elitè spirituale che gli gnostici ritengono di rappresentare) e sulla
futura venuta di Gesù per inaugurare un nuovo regno e un nuovo mondo.
In altre parole, la visione della salvezza nel vangelo apocrifo di Tommaso è
astorica, atemporale, amateriale, così l'autore rimuove dai quattro Vangeli,
cui si ispira, ogni cosa che contraddice questa visione. Severin, per esempio,
dimostra convincentemente come l'apocrifo mette insieme tre diverse parabole
nei detti 63, 64, e 65 per sviluppare la polemica gnostica contro il
"capitalismo", mentre censura rigorosamente nelle parabole qualunque
riferimento alla storia della salvezza, e qualche prospettiva escatologica.