I corpi sottili dell'uomo
Sul frontone del tempio greco dei misteri, a Delfi, figurano queste parole:
“Uomo, conosci te stesso”.
La conoscenza di sé è primaria per chiunque miri a ristabilire l'unione con la natura originale.
Ma quale conoscenza ha l’uomo di se stesso? Certo la scienza naturale è in grado di
darci molte informazioni sul nostro corpo e sui nostri organi. Tuttavia, molte
domande rimangono senza risposta e in particolare quelle relative alla finalità di questo corpo.
Nelle lettere precedenti abbiamo messo in evidenza certi elementi che le permettono di rispondere ai due interrogativi:
- Da dove viene l’uomo?
- Dove va dopo la morte?
In questa lettera vorremmo spiegarle che l’uomo non è fatto soltanto di cellule
materiali, ma si presenta come un sistema complesso, che sorpassa di gran lunga tutto
ciò che la scienza ufficiale attuale può supporre. Questo sistema è costituito di quattro
corpi, di cui solo il primo, il corpo fisico, è conosciuto da noi tutti. Gli altri tre sono
composti di sostanze eteriche più sottili e quindi sono invisibili all'uomo comune.
Questi tre corpi sono:
- Il corpo eterico, o corpo vitale, chiamato così perché dà vita al corpo fisico; esso
appare come la sua “copia”, il suo “doppione”; lo compenetra, come l’acqua
impregna una spugna, e sporge di qualche centimetro;
- Il corpo astrale, o corpo dei desideri, chiamato così perché sede di tutte le nostre
sensazioni e percezioni (emozioni, sentimenti, passioni, desideri, paure, ecc.); è un
insieme di forze e di correnti in movimento;
-Il corpo mentale, ancora allo stato embrionale. Esso si serve del cervello come
strumento. Il chiaroveggente può riconoscerlo grazie all' attività luminosa che appare all' altezza della testa.
L'insieme di questi quattro corpi è immerso nel campo aurale o campo della
respirazione, delimitato, questo, dalla “lipika”, che è paragonabile a un firmamento stellato.
Noi siamo, infatti, come circondati da fuochi luminosi, da un piccolo cielo dove
brillano tutte le luci accese durante le vite anteriori. Esse rappresentano l'influenza del
passato, il Karma; sono le forze che determinano i nostri interessi e le nostre
tendenze. Da questo firmamento interiore dipendono i diversi destini degli uomini. Il
Karma, questo “libro di vita”, è quindi in un certo senso scritto dall'uomo stesso. Sia
dunque cosciente della sua responsabilità di fronte al suo destino. “L’uomo raccoglie ciò che ha seminato”, dice la Bibbia.

Tale è la legge del Karma, legge di causa ed effetto.

Tutto ciò che l'uomo fa non è senza conseguenza e non è saggio dire:

“Cosa mi importa di una prossima vita, vivo questa e ciò che accade dopo di me non mi interessa!”.

Solo l'uomo ignorante, privo della conoscenza di questa legge di causa e di effetto, può parlare in tal modo.
Riguardo ai quattro corpi, precisiamo che essi si nutrono di sostanze eteriche. Il corpo
fisico sì nutre dell'etere chimico, il corpo eterico di quello vitale, il corpo astrale
assorbe l’etere luminoso e il corpo mentale l'etere riflettore.
L'etere chimico e quello vitale mantengono in forma e vivificano il corpo fisico.
L'etere luminoso permette il funzionamento degli organi sensoriali, mentre l'etere
riflettore nutre il pensiero. Questi corpi sottili creano intorno all'uomo un campo
elettromagnetico. (Nella Scuola della Rosacroce d'Oro questo termine indica che si
tratta di un campo in cui si esercitano senza posa attrazioni e repulsioni). L'uomo
attira ciò che è conforme allo stato attuale del suo campo elettromagnetico e respinge
ciò che gli è contrario. Chi può pretendere di essere cosciente di queste leggi? Chi
può dominarne le conseguenze? Ben pochi uomini! Per questo vediamo in genere
commettere atti che non si vorrebbero. E ciò dimostra quanto l'uomo sia soggetto
all'influenza dell'invisibile. Il mondo dialettico comprende la vita terrena è quella
dell'oltretomba; ma quest'ultima non è lontana da noi, è qui, presente, coesiste con la
vita di quaggiù: le due si distinguono solo per il livello vibratorio.

Sono due campi elettromagnetici che si compenetrano.


Le abbiamo spiegato che il sistema umano comprende quattro corpi. La stessa
struttura riscontriamo nel nostro pianeta. Oltre al corpo fisico, la terra comprende una
sfera eterica, una sfera astrale e una sfera mentale, le quali sì compenetrano, come si
compenetrano i quattro corpi dell'uomo. L'uomo è in intima relazione con questi
mondi e con le forze che vi regnano, non è insensibile alla natura e alla qualità di
queste forze, queste agiscono su di lui come lui agisce su di esse. Noi siamo quindi
continuamente immersi nei prodotti delle attività umane. Per quanto sorprendente
possa sembrare, i pensieri, i sentimenti e i desideri espressi dagli uomini si proiettano
nell' atmosfera e vi si associano in categorie, acquistando così un potere
considerevole sulla vita degli uomini.
Ogni volta che l'uomo pensa, desidera o agisce, assorbe e libera eteri. Questi
contribuiscono a rinforzare il legarne con i modelli di pensieri in sospensione
nell'atmosfera. Gli uomini pensano senza posa e hanno quindi bisogno di eteri
riflettori. Quando provano dei sentimenti come l’amore, l’odio, la gioia, il dolore e
tutto il repertorio delle angosce e delle paure, consumano eteri luminosi e li rigettano,
sempre più luridi, nell'atmosfera circostante. Anche i sentimenti religiosi, come
l’adorazione di Dio, di Cristo, di Budda, contribuiscono a questo processo.
Poiché ogni uomo emette una radiazione elettromagnetica, è chiaro che un gruppo di
individui emetterà una radiazione elettromagnetica globale proporzionale al numero
delle persone che lo compongono.
L'uomo è dunque circondato da un nugolo di forze che esercitano continuamente la
loro influenza su di lui. Cosi vive l'uomo; o meglio: “è vissuto” dal gioco delle forze
elettromagnetiche che lo animano. Anche se crede di agire di sua iniziativa, in realtà
la sua maniera di vivere non è che una reazione alle forze circostanti che lo

pervadono. Non percependo queste forze le crede inesistenti. Si possono forse vedere
le onde radio o quelle televisive? No, solo la loro ripercussione può essere percepita.
Lo stesso accade con le forze sottili: queste non si percepiscono che attraverso i loro
effetti. Pensi fino a che punto l'uomo è influenzato e condizionato dall' ambiente.
Viviamo come in una prigione e molti, soprattutto fra i giovani, gridano: “Libertà!”,
senza tuttavia conoscerne gli annessi e connessi.
Non sanno che sovente il loro grido è solo l'espressione di una concentrazione
emozionale presente nell'atmosfera.
Ma può anche darsi che questa aspirazione alla libertà provenga dal più profondo del
loro essere, dall' ultimo vestigio divino presente in loro. Si tratta allora di un grido di
liberazione dagli artigli di questo mondo, della vibrante nostalgia di un mondo
diverso e migliore. Ma gli uomini cercano la loro liberazione in questo mondo,
mediante un'infinità di idee innovatrici. Vogliono abbellire e migliorare questa terra,
mentre la Sacra Scrittura proclama inequivocabilmente:
“Il mio regno non è di questo mondo”.
A proposito di prigione, lei potrebbe eventualmente obiettarci che l’uomo dispone di
una volontà libera, che questa è una sua peculiarità.
Potrebbe aggiungere che questa libertà è una proprietà dell' anima e che per essa non
esiste prigione. Non è l’anima destinata, per natura, a raggiungere il regno di Dio,
come dicono i teologi? Si designa comunemente con “anima” una manifestazione di
coscienza retta dalla qualità del sangue e delle ghiandole endocrine.
Essa è intimamente unita al corpo materiale. Noi la chiamiamo anima sanguigna o
anima biologica. E' questa che, alla morte, se ne va nell'aldilà per volatilizzarsi.
Insomma, questa anima è mortale.
La vera anima, quella che potrà accogliere lo Spirito ed entrare nella libertà, non ci è
data bella e fatta. Essa deve rinascere, grazie alle forze dell'atomo-scintilla di Spirito.
Grazie a quest'anima, rinata dall'acqua e dallo Spirito, ha inizio un grandioso
processo, uno sviluppo che condurrà alla ricostruzione dell'uomo divino originale; la
differenza tra queste due condizioni dell'anima è chiara e sostanziale; l'anima sanguigna
è costituita dai nostri pensieri, dai nostri sentimenti, dai nostri desideri, e lei
sa che queste attività non sono libere, ma frutto del Karma. Inoltre, quest'anima è di
natura sostanzialmente egocentrica, per cui l'uomo naturale è preso in un circolo
vizioso in cui pensare desiderare e volere sono al servizio di tutte le cupidigie.
Dunque, niente volontà libera per quest'anima! Si tratta, ora, di colmare l'abisso che si
è creato tra l’uomo e lo Spirito.
L'unico mezzo è la rinascita della vera anima, unica soluzione per ristabilire il
contatto perduto con il mondo divino originale.
La Scuola Spirituale della Rosacroce d'Oro, il Lectorium Rosicrucianum, le indica il
cammino e le dà la possibilità di ristabilire questo contatto. Essa le offre non solo il
suo insegnamento, la sua filosofia, la comprensione dell'indispensabile cammino, per
ritrovare il contatto intimo con Dio, ma anche la forza necessaria per seguire tale
cammino, forza senza la quale qualsiasi filosofia resta una pura speculazione.
Grazie a quest' insegnamento e a questa forza, lei potrà allora consacrarsi alla
salvezza del mondo e dell' umanità conformemente al piano divino.

Avrà certamente compreso che la Fraternità della Rosacroce può aiutarla sulla via
della autorealizzazione del vero fine della vita unicamente se - e nella misura in cui -
lei stesso lo desidera ardentemente.

 

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